Neve, sangue e girasoli. La guerra di Russia al cinema


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Videoconferenza n. 42 / 29 novembre 2024


ABSTRACT

Il cinema italiano ha raccontato in numerose occasioni la Seconda guerra mondiale, affrontando i diversi scenari delle campagne fasciste. A seconda del periodo storico in cui i film venivano prodotti, il focus dei registi si è spostato e con esso il fulcro e le finalità della narrazione: propaganda durante il corso del conflitto; narrazioni antimilitariste a seguito della pace, spesso affiancate dal racconto dei reduci e delle conseguenze dell’esperienza bellica sulla popolazione civile e sui nuclei familiari. La presentazione offrirà quindi una panoramica sui diversi usi che si è fatto del cinema sulla campagna di Russia, ma fornirà anche un’analisi dei dispositivi narrativi e di messa in scena adoperati da registi e sceneggiatori. Si attraverserà così un corpus di opere che verranno contestualizzate all’interno della filmografia dei singoli autori (da Carmine Gallone a Vittorio De Sica, da Giuseppe De Santis a Francesco De Robertis) e dei generi cinematografici di afferenza (dalla commedia al war movie, dal drammatico al documentario). Tali opere verranno poi messe in raffronto con gli sviluppi della metabolizzazione della memoria della campagna di Russia. Oltre all’inquadramento generale di questi lavori nella storia del cinema, verranno analizzate nel dettaglio alcune scene, per verificare  in modo diacronico le ricorrenze visive e narratologiche su una pluralità di temi e come essi siano stati declinati nel corso dei decenni: la rappresentazione del paesaggio; la dicotomia amico/nemico; la declinazione di genere dell’esperienza bellica; il tema del reducismo e degli effetti postumi della partecipazione alla guerra; il rapporto tra comandi militari e soldati al fronte e le sofferenze patite da questi ultimi.

CURRICULUM VITAE

Carlo Ugolotti (classe 1987) ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in storia presso l’Università degli studi di Torino nel 2017. È collaboratore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Parma, dove si occupa di ricerca e di didattica (laboratori su una varietà di temi tra cui la propaganda dei totalitarismi e l’identità europea nel cinema), nonché dell’organizzazione di rassegne di alta divulgazione rivolte alla cittadinanza su temi come il rapporto tra storia, musica, fumetto e film. Fra il 2020 e il 2022 è stato postdoctoral fellow presso la Bibliotheca Hertziana-Istituto Max Planck per la storia dell’arte a Roma. È attualmente assegnista di ricerca all’Università degli studi di Parma, dove sta svolgendo un secondo dottorato in cinema, fotografia e televisione. Si occupa del rapporto tra cinema e società, tra storia e immaginario e tra cinema e spazio urbano, con un particolare focus sugli Stati Uniti e sull’Italia. Ricordiamo alcune fra le sue pubblicazioni:

(2019) La Giungla d’asfalto. L’influenza della mitologia populista antiurbana nel crime film hollywoodiano (1905-1929), in Valerio Coladonato-Andrea Sangiovanni (a cura di), Cinema e populismo. Modelli e immaginari di una categoria politica, Rubbettino, Soveria Mannelli, pp. 25-42.

(2021) Il campo PG122: una storia di cinema e prigionieri, in Marco Minardi (a cura di), Prigionieri in Italia: militari alleati e campi di prigionia (1940-1945), Monte Università Parma/Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, Parma, pp. 153-177.

(2022) Mulholland Drive: ovvero della distruzione dello statuto d’autorità dell’immagine, in Franco Lonati (a cura di), «We don’t stop here»: 20 anni di Mulholland Drive, QuiEdit, Verona, pp. 13-38;

(2022) Passato e presente: analisi di un programma di storia in tv, in «Diacronie. Studi di storia contemporanea», anno XIV, n. 52, pp. 213-234.

(2022) Colonie sul muro. Manifesti del cinema imperiale fascista, con Giulia Beatrice, in «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale», anno XX (2022), n. 59, pp. 66-84.

(2023) «All the world’s a screen»: l’immagine frattale come strumento di controllo sul mondo nel cinema di Steven Spielberg, in «SigMa. Rivista di letterature comparate, teatro e arti dello spettacolo», anno VII, pp. 376-402.

(2024) L’impero della parola e il suono del colonizzato: l’uso del sonoro come mezzo coloniale per definire l’Alterità nel cinema italiano (1935-1938), in «Cinema e storia. Rivista annuale di studi interdisciplinari», anno XIII, pp. 109-127.

(2024) Nuovo Cinema Inferno: The Ritz, a «Red Light» Screen in Parma, in Edward Bowen-Damien Pollard (a cura di), Film Exhibition: The Italian Context, Legenda, Oxford, pp. 263-287.

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  • La cronologia della videoconferenza verrà inserita ad avvenuta pubblicazione della registrazione sul canale YouTube.


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