I reduci della II G.M. Racconti, memorie, interpretazioni


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Cronologia minutaggio della videoconferenza

Videoconferenza n. 13 / 11 febbraio 2022

ABSTRACT

La conferenza si baserà sulle storie di circa 100 testimoni, reduci dai vari fronti di guerra, tratte da diari e racconti orali raccolti da me e dagli studenti negli anni ’90 e primi 2000 durante i corsi universitari di storia contemporanea tenuti presso l’università di Napoli Federico II. Ho ricostruito queste storie nel volume Combattenti, sbandati, prigionieri. Esperienze e memorie della II guerra …, Donzelli, Roma 2016, che costituirà la traccia del mio intervento. Tra i temi che verranno trattati: la memoria ufficiale della guerra e le memorie individuali / contraddizioni, dissonanze, convergenze; le diverse esperienze dei reduci in relazione alla complessità e alle ambiguità della partecipazione italiana alla guerra, la loro interpretazione, i nodi principali del loro racconto; il confronto con la memoria della campagna di Russia. Seguono alcuni brani tratti dalla mia introduzione al volume per esplicitare maggiormente il mio approccio al tema. «Per un lungo periodo la vicenda dei reduci e dei prigionieri catturati nei tanti e diversi teatri di guerra in cui sono stati coinvolti i nostri soldati è stata oscurata. Il reduce del secondo dopoguerra era profondamente diverso dalla classica figura dell’ex-combattente; come ha scritto Agostino Bistarelli «si intrecciavano e, a volte si scontravano, figure diverse; c’erano il combattente, il prigioniero, il partigiano, il mutilato e figure che avevano vissuto più d’una di queste esperienze: ognuno segnato in modo peculiare dal proprio itinerario di guerra». Impossibile ridurre a unità la loro rappresentazione pubblica, impossibile riproporre il ritratto eroico che del combattente era stato costruito dopo la prima guerra mondiale. I soldati italiani vissero il massimo dell’ambiguità e delle contraddizioni della guerra: erano prigionieri su tutti i fronti, non erano veri amici né veri nemici di nessuno, sfuggivano alla dicotomica divisione della guerra. Gli inglesi, i francesi, gli americani, i russi, i greci in misure diverse non considerarono mai veramente i nostri soldati dei nuovi alleati; anche quando diventarono collaboratori furono sempre internati militari: campi di lavoro obbligatorio e rigida disciplina caratterizzano con maggiore o minore durezza tutte le prigionie. Il pianeta era d’altronde in quel momento un grande campo di prigionia. La caratteristica dei nostri soldati fu quella di sperimentarla nelle diverse parti del pianeta per opera di tutti i protagonisti della guerra, a eccezione solo dei giapponesi. L’ideologia tipica della guerra in cui il mondo si divide in bianco e nero, buoni e cattivi, amici e nemici, può difficilmente fare da cornice a queste storie e le rende quindi poco ideologiche, individuali, solitarie. I racconti ci mostrano la varietà estrema delle esperienze; si muovono inoltre al di fuori di una narrazione ideologica e manichea (antifascismo contro fascismo, bene contro male). Sono in grande maggioranza testimonianze di soldati semplici – alcuni si esprimono in dialetto – possono quindi offrirci un’espansione della storia costruita prevalentemente attraverso le memorie scritte da ufficiali. Al centro delle storie si pone il momento della sconfitta e della svolta, il momento in cui da soldati di un esercito inquadrati in una disciplina, soggetti alle regole dell’onore militare, si ridiventa uomini comuni che combattono per la sopravvivenza. Questi momenti sono per tutti un turning point, un rovesciamento nella propria storia, il nodo intorno a cui si avvolge il racconto, si riavvolge la vita. Diventano centrali e oscurano il periodo del combattimento: da persecutori ci si trasforma in vittime, da soldati in uomini. Per alcuni questo momento è la cattura (il 1941 e il 1943 in Africa, il 1942 in Russia, il settembre 1943 nei Balcani e in Grecia) per altri la ritirata o la fuga dopo l’8 settembre. L’esperienza collettiva della disfatta si esprime in alcuni casi con un noi corale e si ibrida con rappresentazioni e memorie pubbliche (l’8 settembre e lo sfascio, le tradotte che conducono in prigionia, la ritirata dalla Russia nella neve…) producendo una sorta di ‘ipertesto’ in cui ritornano immagini, parole, espressioni la cui eco risuona nei discorsi comuni, nelle celebrazioni retoriche, nelle pubblicazioni, nei film come nei documentari televisivi. Poi il racconto si fa individuale. Centrale diventa il racconto della lotta per la sopravvivenza in cui ognuno ha dovuto usare tutte le sue capacità, tutto il suo ingegno e la sua forza per resistere, sfuggire agli ordini, raggirare, nei limiti del possibile, carcerieri o inseguitori».

CURRICULUM VITAE

Gabriella Gribaudi

Nata e laureata a Torino in Storia, Gabriella Gribaudi vive a Napoli dal 1974, dove è arrivata in qualità di borsista del Centro di Specializzazione e Sviluppo per il Mezzogiorno di Portici, allora diretto da Manlio Rossi Doria.  Dal 1983 al 1992 ha lavorato come ricercatrice presso il dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Napoli Federico II. Professore associato dal 1992, ha lavorato presso l’Università di Bari dal 1992 al 1993.

Nel 1994 si è trasferita presso la Facoltà e il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Napoli

Federico II. E’ professore ordinario in storia contemporanea dal 2002.

Dal 2001 al 2007 è stata direttrice del Dipartimento di Sociologia dell’Università Federico II.

Ha fatto parte del collegio del dottorato in “Storia delle donne e dell’identità di genere” (consorzio fra Università di Napoli “Orientale” e “Federico II”, Roma La Sapienza, Firenze), del collegio di dottorato in Scienze sociali e statistiche presso il Dipartimento di Scienze sociali e del collegio di dottorato in “Studi sulla criminalità organizzata” dell’Università di Milano.

E’ stata membro della direzione della rivista di fascia A  “Quaderni storici”.

E’ membro del Consiglio Scientifico di REASOPO (Reseau Européen d’Analyse des Sociétés

Politiques) Parigi

E’ stata presidente dell’AISO (Associazione Italiana di Storia Orale) dal 2006 al marzo 2013.

Ha lavorato e lavora a ricerche nel campo della storia sociale del Mezzogiorno. Si è anche occupata di temi metodologici quali le relazioni fra storia e scienze sociali, fra micro e macro-contesti, fra memoria e storia.

Ha condotto studi approfonditi sul tema della seconda guerra mondiale e delle violenze ai civili: una storia vista attraverso il confronto continuo tra la documentazione ufficiale e l’esperienza di donne e uomini, tra una visione dall’alto e una visione dal basso degli eventi. Da questa ricerca è scaturito il volume Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale 1940-44, Bollati Boringhieri, Torino 2005, pp. 657,  con cui ha vinto il Premio Napoli per la saggistica. Centinaia di testimonianze raccolte negli anni novanta e primi duemila hanno inoltre costituito la fonte primaria per il volume sui reduci Combattenti sbandati prigionieri. Esperienze e memorie di reduci della Seconda Guerra Mondiale, Donzelli, Roma 2016.

Ha diretto una grande ricerca su Napoli e i circuiti criminali e illegali dal dopoguerra a oggi. Ha organizzato una conferenza internazionale “Città, criminalità, illegalità” (Napoli, 6-7 dicembre 2006). Gli atti della conferenza sono pubblicati nel libro Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Bollati Boringhieri, Torino 2009.

Attualmente continua a lavorare sul tema della criminalità organizzata, collaborando con un gruppo interdisciplinare apertosi in dipartimento sull’argomento, e sul tema della memoria: le memorie individuali e collettive, il confronto con le metanarrazioni nazionali, le memorie e il trauma (memorie e guerra, memorie e catastrofi). Ha inoltre iniziato una ricerca sulle memorie del terremoto del 1980 in Campania e in Irpinia con una comparazione con altre catastrofi naturali. Su questi temi ha organizzato nel 2010 un primo convegno internazionale su La memoria delle catastrofi, Università di Napoli Federico II 25-26 novembre 2010 e un secondo su  “L’esperienza e la memoria delle catastrofi naturali. Un confronto pluridisciplinare”  11-12 ottobre 2018. Ha svolto una ulteriore riflessione sui temi della guerra, delle catastrofi naturali e della memoria nel volume La memoria, i traumi. la storia. La guerra e le catastrofi nel Novecento, Viella, Roma 2020.

Fra il 2015 e il 2020 ha affrontato il tema dello spazio sociale urbano e delle sue trasformazioni nel tempo all’interno di una grande ricerca pluridisciplinare su Napoli (centro storico e periferia orientale).

Ha realizzato, all’interno del Dipartimento di Scienze sociali un “Laboratorio Multimediale di Storia orale”. Le registrazioni presenti in cassette sono circa 350; le più recenti sono state realizzate con videocamera digitale. Le tematiche intorno a cui sono state raccolte sono “la guerra” e “le catastrofi”. A partire da questa esperienza ha intrapreso la  costruzione di un grande archivio multimediale di testimonianze orali e audiovisuali (Archivio Multimediale delle Memorie) sui temi della guerra, dei terremoti, della città vista attraverso le storie dei suoi abitanti: www.memoriedalterritorio.it

Sul tema della memoria e sul ruolo della testimonianza nella storia e in altri ambiti disciplinari ha organizzato il convegno  “Testimoni, testimonianze nella storia, nelle transizioni, nei tribunali” 8-9 marzo 2018.

Ha realizzato un cortometraggio sulle vicende degli ebrei a Napoli dal 1938 al 1945, finanziato dal Comune di Napoli, dall’Università “Federico II” (Dipartimento di Sociologia) e dall’Associazione

27 gennaio, dal titolo Dal cancello secondario. Storia di ebrei a Napoli”. E’ stato proiettato in occasione della celebrazione napoletana del giorno della Memoria il 27 gennaio 2001, presso l’Albergo dei Poveri (presenti il sindaco e il rettore dell’Università di Napoli).

Ha realizzato  un documentario sulle stragi naziste Terra bruciata. Massacri nazisti in Campania, presentato nella rassegna cinematografica Memoria dei testimoni e testimonianza delle immagini, a cura del Goethe-Institut Turin, Cinema Massimo, Torino 22 gennaio 2003.

Dal febbraio al marzo 2008 è stata visiting scholar presso la Columbia University (New York). Ha condotto una lecture intitolata  “Allied bombing in Italy: military strategies, the experience and memories of local populations”.

Dal 2008 al 2010 è stata advisor nella ricerca diretta dal professor Richard Overy della Exeter University: BOMBING, STATES AND PEOPLES IN WESTERN EUROPE 1940-1945.

Dal settembre 2017 al 2020 è stata membro del Direttivo della SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea)

Nel 2017-2018 ha partecipato alla commissione di abilitazione nazionale (ASN)  nel settore disciplinare 11/A3.

Le principali pubblicazioni. Volumi.

La memoria, i traumi. la storia. La guerra e le catastrofi nel Novecento, Viella, Roma 2020.

Testimonianze e testimoni nella storia del tempo presente, cura e introduzione, Editpress, Firenze2020.

Combattenti sbandati prigionieri. Esperienze e memorie di reduci della Seconda Guerra Mondiale, Donzelli, Roma 2016.

Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Bollati Boringhieri, Torino 2009, cura, introduzione (pp.9-30) e saggio:  Clan camorristi a Napoli: radicamento locale e traffici internazionali (pp.187-240).

Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale 1940-44, Bollati Boringhieri, Torino 2005.

Terra bruciata. Le stragi naziste sul fronte meridionale (a cura di), l’ancora del mediterraneo, Napoli 2003, cura, introduzione, cap. 1, 7,8, 9, 10, 13.

Donne, uomini, famiglie. Napoli nel novecento, L’Ancora, Napoli 1999.

A Eboli. Il mondo meridionale in cent’anni di trasformazione, Venezia, Marsilio, 1990.

Mediatori. Antropologia del potere democristiano nel Mezzogiorno, Rosenberg e Sellier, Torino,

1980 (seconda edizione 1991).

Fra i saggi.

I ricercatori, i  soggetti e la polifonia delle voci nella storia. Oltre i confini delle discipline in “Meridiana” n.100, 2021 Memorie riemerse, memorie in conflitto. La complessa elaborazione delle memorie di guerra nel Mezzogiorno in Le vittime italiane del nazionalsocialismo. Le memorie dei sopravvissuti tra testimo9nianza e ricerca storica, a cura di Filippo Focardi, Viella, Roma 2021, pp.191-224.

Napoli 1943-1945: la difficile uscita dalla guerra in La città sospesa. Napoli e la difficile transizione tra Monarchia e Repubblica, 1946-1946, a cura di M. M. Aterrano, Libreria Dante e Descartes, Napoli 2021, pp.25-57.

The use of violence and gender dynamics within camorra clans in M. Massari, V. Martone (eds.), “Mafia Violence. Political, Symbolic, and Economic Forms of Violence in Camorra Clans”, Routledge, 2018

Neapolitan Mothers: Three Generations of Women, from Representations to Reality in P.Morris and P.Willson (ed. by) La Mamma. Interrogating a National Stereotype, Palgrave Macmillan, New York 2018, pp.131-160, ISBN 978-1-137-55986-9 1942. Bombing on Italy, in Andrea Giardina (a cura di) Storia mondiale dell’Italia, Laterza, pp.670-675 , ISBN: 978-88-581-2983-8 Resistere alla guerra. Le memorie e le esperienze delle donne nel secondo conflitto mondiale in Guido Formigoni e Daniela Saresella (a cura di) 1945. La transizione del dopoguerra, Viella, Roma 2017, pp.119-136, ISBN 978-88-6728-871-7 Gabriella Gribaudi, Olivier Wieviorka and Julie Le Gac Two Paths to the Same End? The Challenges of the Liberation in France and Italy, in Seeking Peace in the Wake of War. Europe, 1943-1947 (Edited by Stefan-Ludwig Hofmann, Sandrine Kott,Peter Romijn and Olivier Wieviorka) Amsterdam University Press, 2015 Guerra, catastrofi e memorie dal territorio  in M. Salvati e L. Sciolla ( eds), L’Italia e le sue regioni (1945-2011), Vol. 3. Pratiche, memoria e varietà linguistica. Luoghi e memorie (Gabriella Gribaudi eds), Ed. TRECCANI, Roma 2015.

Violenza e affari. I clan napoletani tra dimensione locale e proiezione internazionale in Brancaccio, Castellano (a cura di) Affari di camorra. Famiglie, imprenditori e gruppi criminali, Donzelli, Roma 2015.

Le memorie plurali e il racconto pubblico della guerra. Il ruolo delle fonti orali nella riflessione storiografica sul secondo conflitto mondiale,  in “Italia contemporanea”, n. 275, 2014, pp. 217-249.

Pare adesso…. Quando mi viene in mente pare proprio adesso…”. Bombardamenti a stupri di massa: la memoria del trauma fra narrazioni pubbliche e ricordi individuali. / “Zdi se sedaj…  ko se spomnim na to, se zdi prav zdaj…”. Bombardiranja in monozicna posiltsva spomin na tramvo med javnim pripovedonjem in individualnimi spomini, in Atti del congegno internazionale “Storia e memoria– Trieste 9-10 maggio 2013,  Trieste 2014.

L’impatto della guerra aerea sulla popolazione civile in “Storia e memoria”, n1./2013, pp.39-68, ISSN 1121-9742 Introduzione con Anna Maria Zaccaria a Terremoti. Storia memoria narrazioni (a cura di Gabriella Gribaudi e Anna Maria Zaccaria) numero monografico di “Memoria/memorie”, n.8, 2013, pp.7-18.

La questione meridionale in L’Italia tra due secoli (a cura di Elena Bignami), Pendragon, Bologna 2013, pp.165-198, ISBN 978-8865982938.

Tra discorsi pubblici e memorie private. Alcune riflessioni sui bombardamenti e sulla loro legittimazione in Nicola Labanca (a cura di ) I bombardamenti aerei sull’Italia, Il Mulino, Bologna 2012, pp.305-321, ISBN 978-88-15-23816-0 Le genre de la guerre. Mémoire et historiographie de la Seconde Guerre Mondiale en Italie in Genre, femmes, histoire en Europe (a cura di Anna Bellavitis e Nicole Edelman), Presses Universitaires de Paris Ouest, Parigi 2011, pp. 365-382, isbn : 978-2-84016-100-4 The True Cause of the “Moral Collapse”: People, Fascists and Authorities under the Bombs. Naples and Countryside, 1940-1944 in C.Baldoli, A.Knapp and R.Overy (ed.) Bombing, States and Peoples in Western Europe 1940-1945, Continuum International Publishing Group, London – New York, 2011, pp.219-238.

Introduzione e cura (con Marcella Marmo)  a Donne di mafia, numero monografico di “Meridiana”, n.67,  2010.

Donne di camorra e identità di genere in Donne di mafia, numero monografico di “Meridiana”, n.67,  2010, pp.145-154.

Terremoti. Esperienza e memoria in Terra, numero monografico di “Parolechiave”, n.44, 2010, pp.85-106.

Camorra-Clans und die Kontrolle von Territorium in heutigen Neapel, in „Historische Anthropologie. Kultur Gesellshaft Alltag“ Jahrgang 18 – Heft 3 – 2010, pp.423-450.

Bombing and Land War in Italy: Military Strategy, Reactions, and Collective Memory in Experience and Memory. The Second World War in Europe, Edited by Jörg Echternkamp and Stefan Martens, New York 2010.

Nord e Sud: una geografia simbolica, in “Contemporanea”, n1, gennaio 2010. pp.105-123 Bombardierungen und Landkrieg in Italien: Militärische Strategie und Erinnerung der Bevölkerung in Jörg Echternkamp/Stefan Martens (Hrsg.), Der Zweite Weltkrieg in Europa Erfahrung und Erinnerung,  Schoeningh, Paderborn-Munchen-Wien-Zurich, 2007.

Introduzione a H. E. Nossack, La fine. Amburgo 1943, Il Mulino, Bologna 2005, pp.7-27.

Narrazioni pubbliche, memorie private. La costruzione dei discorsi nazionali e il caso campano in Crimini e memorie di guerra (edited by L.Baldissara e P.Pezzino), l’ancora del mediterraneo, Napoli 2004, pp.209-246.

Naples 1943. Espaces urbains et insurrection in « Annales. Histoire, Sciences Sociales », n.5, septembre-octobre 2003, pp. 1079-1104.

Violenza e responsabilità nella guerra,  in “Quaderni Storici”, n.100, 1999.

Images of the South, in Introduction to Italian Cultural Studies, ed. by D.Forgacs and B.Lumley, Oxford Univ.Press, 1996, pp.72-87.

Klientelismus im Parteiensystem. Staat und Burger in einer suditalienischen Stadt, 1945-1994, in “Historische Anthropologie. Kultur. Gesellschaft. Alltag”, Bohlau Verlag Koln Weimar Wien, n.1, 1995, pp.

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Cronologia minutaggio della videoconferenza

00:10 – Presentazione.
06:05 – Inizio – contesto.
24:30 – Problemi dei reduci, problema reduci.
01:44:50 – Fine relazione – dibattito.
01:45:15 – Primo intervento.
01:51:50 – Secondo.
01:58:43 – Terzo.
02:03:30 – Quarto.
02:16:39 – Quinto.
02:25:29 – Sesto.
02:33:14 – Settimo.
02:44:50 – Ottavo e chiusura.

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