2 – Sull’avvicendamento.

di Giuliano Colajanni


Quello degli avvicendamenti dei militari nella campagna di Russia è un terreno poco esplorato e merita condivisione delle informazioni. Molti dei dispersi o caduti durante gli eventi di guerra dopo il novembre 42, pur avendo diritto all’avvicendamento non furono sostituiti, trovandosi così tragicamente coinvolti dagli eventi finali. Non fraintendetemi, il dolore è sempre per tutti, ma mi interessa fare un po’ di luce su una vicenda che sicuramente ha qualche ombra da dissipare.

Molti per motivi personali rifiutarono di tornare, di lasciare i commilitoni, gli amici con cui avevano condiviso il rischio, in qualche caso fu sfortuna.

Il documento riprodotto a fianco ( come tutti gli altri qui riprodotti, anche questo è rintracciabile presso AUSSME Roma) è relativo alla Div. Torino, ma certamente alla stessa data anche le altre unità dello ex C.S.I.R. ricevettero la stessa comunicazione.


Dunque con circolare del 26 settembre 42 fu deciso di dare ristoro ai militari che erano presenti alla fronte est al “primo/gennaio/42”. Attenzione; non tutti ma, da quello che ho capito: avevano diritto non quelli che necessariamente stavano li dà un anno come qualcuno pensa, ma coloro “già del C.S.I.R.” circa 60000 uomini, ossia quelli arruolati alle dipendenze del XXXV C.A. fino al mese di maggio 42 quando il C.S.I.R. confluì nell’A.R.M.I.R. Nella circolare operativa non si fa cenno ad un periodo minimo di permanenza per avere diritto al rimpatrio, né di esclusioni in presenza di licenze già usufruite, apparentemente tutti i presenti al 31/12/41 con i presupposti di cui sopra, vanno in patria.

Allego di seguito la circolare dello stato maggiore, poi la commento.

La tabella allegata, ed il prospetto numerico, sembra dicano che in una prima fase circa 19000 uomini siano programmati al rientro, il 30% degli interessati. Non so se ho mal capito, vorrei un confronto anche con i lettori. La decisione del rientro e sostituzione truppe, cosa che fu fonte di tragedia nella tragedia, al solito venne criticata dopo dai nostri grandi generali, dopo naturalmente dopo. Dunque le G.U. in patria avrebbero messo a disposizione come elementi da inviare ad est, militari tratti quanto più possibile dai depositi e dalla riserva man mano che potevano, ovviamente tenendo conto delle specifiche richieste della ottava armata.

Non mi è chiara la destinazione finale dei militari avvicendati. Sembra che dopo la contumacia e la licenza debbano essere riassegnati in patria secondo le esigenze dallo stato maggiore, ma allora perché’ il comando ottava armata si preoccupa di allungare il loro ristoro per fargli passare in famiglia le feste natalizie 42? Ne parliamo più avanti.


 Comunque sia, la prima tradotta parte (documento a fianco) con sei ufficiali e 38 uomini di truppa, siamo al 30 ottobre 42.

Tornando al dubbio sulla destinazione finale degli avvicendati, sembra che terminato il periodo di – forse – 15 giorni , debbano ripresentarsi ai loro comandi tappa dove sapranno della nuova assegnazione che pare escludere un rientro al fronte est ed essere invece una nuova G.U. Forse non è regola generale perché’ sappiamo di ufficiali rientrati ai loro precedenti comandi.


Allego la circolare del 27 Novembre 42 indirizzata ai Comandi Tappa di Tarvisio, Udine, Vipiteno, Rivellino con la prescrizione di concedere altri 4/5 giorni oltre ai 15 programmati. E’ evidente che il singolo militare si presenta al comando tappa assegnato e li apprendendo la bella notizia  ritorna a casa.

Mi viene da pensare quanto tempo perso, e quanto potere decisionale hanno i C.T. nel concedere i giorni in più.



Ulteriori allegati, trattasi di foglio matricolare di un sergente di artiglieria andato in avvicendamento con allungamento per feste natalizie e stato di servizio di un ufficiale graziato dall’avvicendamento



Da questi documenti si evince che la operazione è avviata, non ho dati e informazioni sul numero delle partenze quindi chiedo a voi dei riscontri se possibile. Allego il ruolino ufficiali del bimestre Settembre Ottobre del 52° Rgt Artiglieria con a lato le indicazioni delle assenze. Noto che a fronte di 143 ufficiali ne risultano avvicendati 18, ossia il 13%. Nel corso del primo mese di partenze non è un gran risultato, e noto molti trasferiti al deposito. Se fosse il deposito di reggimento in patria , sarebbero rientri forse definitivi ed anche questi abbastanza fortunati.

La operazione avvicendamento andò avanti per tutto il mese di Novembre 42; mi immagino il nervosismo e le aspettative di tutti quelli che sicuramente erano a conoscenza e premevano informazioni ai loro ufficiali. Non dimentichiamo che le sostituzioni dipendevano in primis dalle disponibilità in patria di complementi idonei.

Questo significa che specifiche professionalità era difficile reperirle in patria senza mettere in difficoltà il sistema militare più di quanto già non lo fosse. 

Non so se lettere giunte in patria in quel periodo accennavano alla speranza del rientro oppure era un argomento censurato. Sarebbe interessante avere dai lettori un riscontro sull’argomento. Come forse molti nei  comandi avevano paventato, si arrivò al punto in cui il sistema militare non fu più in grado di alimentare le sostituzioni.

Vedi allegato a fianco.

Per cui il 2 Dicembre 42 probabilmente partì  l’ultima o una delle ultime tradotte per l’Italia. Non ho al momento dati per confermarlo chiedo ai lettori se attraverso qualche foglio matricolare in loro possesso si segnali rientri del mese di Dicembre 42 per avvicendamento.

Forse, SE HO BEN INTERPRETATO la tabella seguente, si può dare risposta a quanti, numericamente parlando, fossero gli avvicendati alla data del 4 Dicembre 42 e facendo la debita proporzione a quanti fossero i militari presenti alla stessa data in Russia.


Tabella avvicendamenti:

Allora leggendo il titolo si tratta degli uomini ufficiali e truppa, che devono ancora essere avvicendati e la loro percentuale , probabilmente sui restanti aventi diritto ancora non sostituiti, secondo la richiesta della ottava armata.

Ossia leggendo la colonna finale a destra del documento individuata come finale, e prendendo come esempio la artiglieria divisionale troviamo 36 alla voce ufficiali e 1341 alla voce truppa. Questo significherebbe che rispettivamente 36 e 1341 sono coloro che alla data del 4 Dicembre  devono ancora essere sostituiti e rappresenterebbero rispettivamente il 36% di 78 ufficiali aventi diritto e per la truppa il 51% di 2629 soldati aventi diritto.

Il totale generale porta a 38740 uomini e 1547 ufficiali, aventi diritto, che alla data, se non partiranno altre tradotte, rimarranno al fronte est perché’ non sostituibili, sempre se la mia interpretazione sia corretta.

La relazione del Generale Cesare Rossi, comandante della fanteria della Div. Torino nella sua relazione del 25/Giugno/43 al capitolo quinto dice che all’inizio della offensiva Russa era stata da pochi giorni ultimata   la sostituzione nei reggimenti di fanteria di coloro che avevano compiuto un anno (?) in Russia invece nei reparti di artiglieria, genio e servizi   attendevano con impazienza. Probabilmente altra tradotta era partita dopo la circolare del 4 Dicembre per ultimare le fanterie.

Spero che i lettori trovino spunto ed interesse da questo breve scritto.

Giuliano Colajanni

4 pensieri su “2 – Sull’avvicendamento.

  1. Buongiorno Dr. Colajanni, ho ritrovato le lettere del fratello di mia nonna materna disperso in Russia e sto cercando di ricostruire la sua storia attraverso la corrispondenza e i documenti che trovo su internet.
    Il mio prozio faceva è partito con il CSIR nel Luglio del 1941.
    Dal suo verbale di irreperibilità rilasciato dal Ministero della Difesa risulta appartenere al 4* battaglione 3 compagnia Genio Artieri XXXV C.A. e disperso in occasione del combattimento avvenuto dal Dicembre 1942 al Gennaio 1943.
    In data 20 ottobre 1942 scrive in una lettera alla sorella che presto avrebbe fatto loro una sorpresa e che per le feste di Natale sarebbe stato con loro.
    Un altro riferimento al suo imminente ritorno lo fa in una lettera del 24 novembre 1942 dove scrive che è ormai alla vigilia del suo rientro in Italia.
    Il 1 dicembre 1942 scrive che sarà molto difficile passare il Natale in famiglia. Che arriverà un po’ più tardi perchè stanno aspettando i “complementi” che devono prendere il loro posto. Ma di non dubitare che presto si sarebbero rivisti.
    E’ la sua ultima lettera.

    1. Gentilissima Sign.ra Borgis,la ringrazio per il valido contributo che ci invia. Purtroppo quello che scrisse il suo congiunto è un caso molto comune tra i militari dello CSIR. Su questo argomento dell’avvicendamento il sito Fronte del Don ha tenuto una videoconferenza ,da me gestita, che se vuole può riascoltare nella pagina delle videoconferenze o su YouTube.
      Saluti cari
      Giuliano Colajanni.

  2. Mio zio doveva rientrare ed aspettava l’avvicendamento che non avvenne mai essendo partito nel1941 essendo della Torino scriveva così nella sua ultima lettera ma rimase fra quelli del Davai

    1. Signora Antonella buongiorno.
      Può darci qualche informazione su suo zio? In quale reparto operava?Può ricavarlo dalle lettere che scriveva e potrebbe ,Se vuole, raccontarci le sensazioni dei suoi scritti. Quale data di invio e ricevime to ha l’ultima lettera?
      Giuliano Colajanni

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