Non a caso l’inizio di: I servizi logistici delle Unità italiane al fronte russo (1941-1943) edito dall’USSME in Roma nel 1975, è :” L’invio al fronte … di una forza di spedizione pari ad un corpo d’armata prima e ad una armata poi, poneva un problema logistico senza precedenti nella storia militare dell’Italia unita”.
L’indice del testo citato riassume al meglio l’elenco dei settori in cui si articolavano tutti i servizi a cui si doveva provvedere:
- Sanitario
- Commissariato
- Amministrazione
- Artiglieria
- Genio
- Chimico
- Ippica e Veterinaria
- Trasporti
- Automobilistico
- delle Tappe
- Postale e Telegrafico
- Ricuperi
- Strade
- Economia di guerra
- Legnami
Quindici settori che a loro volta necessitavano di personale, mezzi … Non ho idea di quanti fossero i militari impegnati nei vari compiti ma certo dovettero essere molti; sarebbe interessante poterli riconoscere nel generico 229mila che indica la intera consistenza in uomini dell’Arm.IR.
Tutto ciò era la cosiddetta “intendenza”, con un proprio Stato Maggiore. Nel linguaggio comune, invece, tutto l’insieme viene considerato genericamente come: retrovie. Un termine che, a torto o a ragione, era visto come sinonimo di “imboscato” e “raccomandato” dai militari in prima linea.
Gli anelli di congiunzione tra il fronte vero e proprio e le retrovie erano i “centri logistici”: lì si accumulavano i vari materiali, che poi venivano inviati – si dice con molta parsimonia – alle Unità al fronte. La Sezione dell’Intendenza detta “trasporti” doveva provvedere all’alimentazione o sgombero di questi centri. Suo organo esecutivo era, con il C.S.IR., il 2° autoraggruppamento (che comprendeva il 34° autoreparto) a cui si aggiunsero i 7°, 8° e 10° quando arrivò l’Arm.I.R. Per avere un’idea dei compiti a cui doveva dare risposta la “sezione trasporti” valga il fatto che esso annoverava anche comissariati per la “milizia della strada”, battaglioni di “movimentazione stradale” e reparti di “soccorso stradale”.
L’allegato 1 in data 5 gennaio 1943 al documento 78/Sv., riportato nel testo citato, precisa che su un organico di 3160 autocarri disponibili l’Intendenza , tra il 1 luglio e il 31 dicembre 1942, per incendi, bombardamenti, incidenti vari, cessioni a reparti operativi e azioni belliche, ne ha persi 883. In percentuale fa il 28%. Non l’ecatombe, dunque, che invece caratterizzò le truppe al fronte, le attrezzature e i materiali a loro disposizione.
Claudio Magistrelli, che ringrazio, ci racconta del 34°autoreparto che fu al fronte orientale prima con il C.S.I.R. e poi con l’Arm.I.R.
Nessun Gruppo facebook, a quanto m’è dato sapere, tratta degli “autieri” in Russia. Claudio ha lungamente trattato del tema sul Forum UNIRR e ad esso rimandiamo per porre domande o aprire conversazioni.